Concordo con mayol sulla leggerezza con la quale si permette alle grosse navi da crociera di transitare e attraccare in porti e luoghi non adatti.
Questo è un capitolo veramente spinoso
Dobbiamo però distinguere da tutto ciò la responsabilità del comandante, che non deve avere attenuanti di questo genere.
Il comandante di una nave, come quello di un aereo, di un autobus e fino a quello di un tenderino resta l'unico che deve valutare se e come effettuare una manovra, considerando anche i margini di errore sempre possibili.
Cosi il comandante di un jet in certe circostanze sfavorevoli può decidere di non decollare, o di invertire la rotta, o di scaricare 50 passeggeri se lo ritiene. In certi aeroporti ad esempio non tutti si sentono di atterrare.
Allo stesso modo noi la domenica mattina abbiamo il dovere di rinviare la nostra gita in barca se ad esempio le condizioni meteomarine o quelle della barca non ci soddisfano appieno. Se molliamo gli ormeggi siamo responsabili per noi, per i nostri passeggeri e per gli altri...per qualsiasi cosa accada, in certi casi persino per l'avaria.
Cosi il comandante di quella nave da crociera, tenuto conto delle acque ristrette nelle quali doveva manovrare poteva chiedere ad esempio l'assistenza di rimorchiatori oppure semplicemente non salpare se ravvisava il minimo rischio per la nave o per le altre imbarcazioni nell'area portuale che aveva il dovere di conoscere per filo e per segno.
L'errore umano semplicemente non è ammesso

perché in ambito professionale si chiama imperizia, dato che nulla accade per caso.
Nella circostanza da quel che ho visto nei video, è stata sbagliata la manovra e quindi si è dovuto ricorrere pesantemente ai thruster di poppa per non andare in collisione col pontile galleggiante, provocando però uno tsunami. Il pontile di protezione del porticciolo turistico poteva e doveva essere un frangiflutti? Una nave cosi grossa non doveva attraccare a Milazzo? Probabilmente si, ma questo non limita la responsabilità del comandante per ciò che è successo.