No problem Francesco, sono in navigazione, ho abbastanza tempo libero
dunque, in caso di cattivo tempo si mette prima il pozzo in sicurezza e poi si abbandona ( temporaneamente ). Il BOP, di cui ho postato una foto, ( ... che e' collegato ai risers sino al fondo del mare) viene posizionato sulla testa-pozzo ( una specie di grosso imbuto che serve per fare in modo che casings e aste di perforazione ci passiono all'interno ) e "
clampato" idraulicamente. Cio' serve per far fare tenuta tra il pozzo ed il fondo del mare, e quindi tenere completamente sigillato il pozzo.
Ora se la nave deve abbandonare il pozzo per un'emergenza ( incendio a bordo / perdita di posizione, gas, etc, etc ), se si ha del tempo necessario, si sfilano le aste ( o l'equipaggiamento che si sta usando in quel momento ) sino ad un'altezza giusto superiore al BOP ( quindi fuori dal sottosuolo del mare ) e poi si da il comando a delle grosse
cesoie ( che si trovano all'interno del BOP ) di "sigillare" il BOP. Grazie a queste
grosse cesoie-guarnizioni che si trovano al suo interno, praticamente non c'e' piu' possibilita' che gas, petrolio o qualsiasi prodotto possa fuoriuscire dal pozzo. Inoltre, anche ammettendo che non dovesse esserci il tempo di tirare su le aste, grazie a queste
cesoie gigantesche, le aste verrebbero tagliate ed il BOP sigillerebbe tutto.
Questa e' la prima fase

. La seconda fase, quella per scollegarsi, si rende possibile grazie al fatto che il BOP e' composto da due moduli che possono essere divisi. Quindi, ad un preciso comando, una parte rimarra' sul fondo a sigillare il pozzo, la seconda verra' scollegata e rimarra' attaccata ai risers e quindi alla nave. Non c'e' bisogno di tirare su tutto. Una volta passata l'emergenza si ritornera' sul posto e si collegheranno di nuovo i due moduli.
Insomma una specie di shuttle subacqueo

... Spero di essere stato chiaro ...
PS: magari apro un
topic sulle tecniche di esplorazione di idrocarburi su alto fondale
