Normative, Leggi ed Ordinanze sulla NauticaCome smaltire una barca in vetroresina

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Mayol1965
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Come smaltire una barca in vetroresina

Messaggio da Mayol1965 » 15/01/2017, 11:02

Essendo la vetroresina un materiale composito, formato da fibra di vetroresina ( quindi non naturale come il legno ), mi sono posto la domanda : ma che fine fa una barca in VTR al termine del suo ciclo operativo ? Le navi in ferro vengono portate in cantieri dedicati dove vengono smembrate e circa il 90% del materiale riciclato, ma cosa avviene per le barche in VTR ? Cosi' cercando su internet ho trovato un articolo ad hoc ( spero che l'autore dell'articolo non me ne voglia se lo riporto in sintesi sul nostro sito di nautica, ma ovviamente faccio cio' solo ai fini di divulgarne la conoscenza e tutelare il nostro ambiente ) che riporta dei dati: delle 103.493 unità da diporto immatricolate in Italia fino al 2012, quasi il 90% ha lo scafo in vetroresina e il dato non comprende tutte le unità non immatricolate come i natanti, che ammontano a circa 504.000 barche ! Le unità abbandonate o obsolete e non più efficienti ad oggi sono circa 30.000 e se consideriamo che il peso medio di vetroresina impiegato in un imbarcazione è di 1,37 tonnellate per unità, risulteranno 41.100 tonnellate di vetroresina da smaltire. Come se non bastasse in tutto ciò non sono conteggiati gli stampi in vetroresina, che i cantieri produttori devono rottamare quando non più utilizzabili. Voi quante volte avete notato imbarcazioni a fine vita abbandonate? Attualmente rottamare un'imbarcazione media di 15 metri costa all'incirca 16.000 euro e nelle normative vigenti vige il caos totale !! Una direttiva europea stabilisce che la responsabilità dello smaltimento della barca non è del proprietario bensì del cantiere che l’ha costruita e sul quale devono gravarne i costi (cosa che si ripercuote ovviamente sui prezzi d’acquisto). Da qualche anno sono nate aziende specializzate nella rottamazione delle barche arrivate alla fine del loro ciclo di vita. La procedura inizia con il disassemblaggio dell’unità, fino al più piccolo componente; a questo punto tutto ciò che è riciclabile (circa il 10%) viene inviato agli appositi centri. Quello che resta, tra cui lo scafo intero e le vele (quando presenti) non può che essere mandato in discarica o, nel migliore dei casi, agli inceneritori. L’unico processo di trattamento degli scafi in vetroresina attualmente disponibile è la demolizione termica non ossidativa (pirolisi), attraverso la quale si ottiene Syngas e residuo solido (fibre). Questa tecnica prevede però l’impiego di ingenti quantità di energia termica per raggiungere le temperature necessarie (400 – 800°C).Molti si sono mossi per cercare di trovare una soluzione a questo problema e sostanzialmente possiamo agire a tre livelli: 1) Cercare di allungare il più possibile la vita di una barca, pensando più volentieri ad un refitting che a costruirne una nuova. Per quanto possano essere importanti le modifiche da fare non avranno mai lo stesso impatto della costruzione di un imbarcazione da zero. 2) Produrre imbarcazioni eco-sostenibili, utilizzando il più possibile materiali riciclabili o comunque smaltibili senza arrecare danni all’ambiente. Potremmo ad esempio rivalutare l’uso del legno e del metallo, materiali assolutamente riciclabili e riutilizzabili. 3) Imparare a riciclare o riutilizzare la vetroresina e gli altri compositi attualmente in uso. Esistono diversi studi a riguardo, tra cui anche un progetto italiano, che si propongono di polverizzare gli scafi e usare il prodotto di combustione per fare cemento o altri materiali di costruzione. Altri progetti puntano sul recupero delle fibre di valore (come il carbonio) mediante tecniche che sciolgono la matrice. Il problema della vetroresina da smaltire non è dello stato o delle istituzioni ma di tutti noi, non possiamo starcene a guardare aspettando semplicemente che qualcuno faccia qualcosa! Per questo, se dobbiamo rottamare la nostra imbarcazione vi invito a valutare tutte le possibilità prima di affondarla o abbandonarla in un campo. Anche quando acquistiamo una nuova barca possiamo fare la differenza, scegliendo e pretendendo una barca costruita con un occhio di attenzione all’ambiente che ci ospita.


Marco

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boccadilupo
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Come smaltire una barca in vetroresina

Messaggio da boccadilupo » 15/01/2017, 11:17

Secondo me, tra le varie opzioni elencate nell'articolo, la soluzione migliore potrebbe essere quella di triturare la vetroresina fino a ridurla polvere (basta bruciare tutto quello che capita) e cercarne nuovi impieghi nell'ambito edilizio o qualcosa di simile...... insomma un impiego intelligente !!!
il bello di un forum è il puro spirito di condivisione.........!!!!

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Cagnaro-57
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Come smaltire una barca in vetroresina

Messaggio da Cagnaro-57 » 15/01/2017, 11:20

Si, è un bel problema...

Per questo mi sto tenendo la mia barchetta come un oracolo, facendo refittings vari e quando non potro' piu' andarci causa vecchiaia :saggio
passerà ad altri ma sarà sempre in ottime condizioni...
Max

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