ATTREZZIAMO LA NOSTRA BARCA PER LA PESCA
Inviato: 14/02/2017, 0:37
Spesso le nostre barche sono concepite e realizzate unicamente per il diporto turistico.
Capita però che vedendo qualche grossa preda in banchina oppure la barca accanto che torna da una battuta a bolentino, sbarcando un frigo colmo di rosei pagelli, di azzurre tanute, di prelibatissimi sarroni extra large, capita, dicevo, che venga la voglia di provarci.
Andiamo di corsa in un negozio di pesca, compriamo una canna e un mulinello, ci facciamo spiegare dal negoziante come dobbiamo fare e cosa dobbiamo procurarci per esca e partiamo speranzosi.
Un po' a caso, un po' vedendo qualche barca in pesca, ci fermiamo e tentiamo la fortuna.
Un'onda un po' più grossa fa rotolare il contenitore delle esche e ci troviamo a raccogliere vermi un po' dappertutto, mentre moglie e figlie sono schifate.
Finalmente un pesce sprovveduto si decide ad ingollare verme ed amo e ora si dibatte in fondo alla lenza.
Alla meglio riusciamo a portarlo in superficie, ma il pesce è vivace e grossotto e con un colpo di coda si libera dall'amo rituffandosi nel blu.
La lenza si ingarbuglia e non avendone una di ricambio, impieghiamo una mezz'ora di taglia e riannoda e finalmente ritorniamo in pesca.
Un altro sprovveduto è in attesa e mangia l'esca, questa volta è piccolo e viene sollevato e salpato tra gli applausi dei familiari ormai coinvolti.
La canna viene appoggiata sul pagliolo mentre si cerca di recuperare l'amo aiutandosi con un dito infilato in quella profonda gola, e la solita ondaccia fa perdere l'equilibrio alla moglie che calpesta la canna schiacciandone un pezzo.
Mentre vengono evocati uno ad uno tutti i santi nessuno escluso, si cerca di riparare il danno con nastro adesivo e rinforzi di tutti i tipi, la barca, priva di ancora sta andando addosso alle altre in pesca.
Si mette in moto e ci si allontana, poi si cala l'ancora dal salpaancore di prua.
Ci si barcamena per ricalare la lenza e per fortuna un altro pesce ha abboccato, per allamarlo si alza di scatto la canna che questa volta si tronca di netto e la parte superiore si inabissa lungo la lenza.
Aiutandosi con le mani si recupera tutto, i due poveri pesci ormai morti vengono ributtati in acqua, salviamo il mulinello, il resto verrà smaltito a terra nel cestino per l'immondizia.
Azioniamo il salpaancore, ma l'ancora si è incattivata tra gli scogli e la catena non aiuta di certo, si prova a tirarla da ogni lato, con il motore ma questa non ne vuol proprio sapere di staccarsi dal fondo, finalmente ci riusciamo, abbiamo corso un bel rischio.
La pesca? Per carità, una tragedia, non ci proveremo mai più.
Ecco, proprio per questo apro il 3D perché coloro che vogliono provare a pescare dalla propria barca, abbiano l'attrezzatura minima o perlomeno la cognizione di cosa possa servire per trascorrere piacevolmente una giornata a pescare divertendoci e facendo divertire chi ci accompagna.
Capita però che vedendo qualche grossa preda in banchina oppure la barca accanto che torna da una battuta a bolentino, sbarcando un frigo colmo di rosei pagelli, di azzurre tanute, di prelibatissimi sarroni extra large, capita, dicevo, che venga la voglia di provarci.
Andiamo di corsa in un negozio di pesca, compriamo una canna e un mulinello, ci facciamo spiegare dal negoziante come dobbiamo fare e cosa dobbiamo procurarci per esca e partiamo speranzosi.
Un po' a caso, un po' vedendo qualche barca in pesca, ci fermiamo e tentiamo la fortuna.
Un'onda un po' più grossa fa rotolare il contenitore delle esche e ci troviamo a raccogliere vermi un po' dappertutto, mentre moglie e figlie sono schifate.
Finalmente un pesce sprovveduto si decide ad ingollare verme ed amo e ora si dibatte in fondo alla lenza.
Alla meglio riusciamo a portarlo in superficie, ma il pesce è vivace e grossotto e con un colpo di coda si libera dall'amo rituffandosi nel blu.
La lenza si ingarbuglia e non avendone una di ricambio, impieghiamo una mezz'ora di taglia e riannoda e finalmente ritorniamo in pesca.
Un altro sprovveduto è in attesa e mangia l'esca, questa volta è piccolo e viene sollevato e salpato tra gli applausi dei familiari ormai coinvolti.
La canna viene appoggiata sul pagliolo mentre si cerca di recuperare l'amo aiutandosi con un dito infilato in quella profonda gola, e la solita ondaccia fa perdere l'equilibrio alla moglie che calpesta la canna schiacciandone un pezzo.
Mentre vengono evocati uno ad uno tutti i santi nessuno escluso, si cerca di riparare il danno con nastro adesivo e rinforzi di tutti i tipi, la barca, priva di ancora sta andando addosso alle altre in pesca.
Si mette in moto e ci si allontana, poi si cala l'ancora dal salpaancore di prua.
Ci si barcamena per ricalare la lenza e per fortuna un altro pesce ha abboccato, per allamarlo si alza di scatto la canna che questa volta si tronca di netto e la parte superiore si inabissa lungo la lenza.
Aiutandosi con le mani si recupera tutto, i due poveri pesci ormai morti vengono ributtati in acqua, salviamo il mulinello, il resto verrà smaltito a terra nel cestino per l'immondizia.
Azioniamo il salpaancore, ma l'ancora si è incattivata tra gli scogli e la catena non aiuta di certo, si prova a tirarla da ogni lato, con il motore ma questa non ne vuol proprio sapere di staccarsi dal fondo, finalmente ci riusciamo, abbiamo corso un bel rischio.
La pesca? Per carità, una tragedia, non ci proveremo mai più.
Ecco, proprio per questo apro il 3D perché coloro che vogliono provare a pescare dalla propria barca, abbiano l'attrezzatura minima o perlomeno la cognizione di cosa possa servire per trascorrere piacevolmente una giornata a pescare divertendoci e facendo divertire chi ci accompagna.