La PescaBOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI - by BRUNO 21

La tecnica, i luoghi ed i suggerimenti per una 'buona pesca'
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Bruno21
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BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI - by BRUNO 21

Messaggio da Bruno21 » 14/08/2016, 18:21

Ma cos'è questo bolentino?
In sostanza questo sistema consiste nel far giungere un'esca sul fondo marino inducendo il pesce a mangiarla, tutto qua.
Che si utilizzino sofisticate canne ed altrettanto sofisticati mulinelli, che si costruiscano terminali supertecnici antigroviglio, che si usino particolari ami e piombi idrodinamici, oppure che ci si affidi ad una lenza tenuta con la mano, semplici terminali e comuni ami e piombi, il sistema è sempre lo stesso.
Non voglio assolutamente dire con questo che pescare con una attrezzatura ai massimi livelli e un'altra ai minimi termini si abbiano i medesimi risultati, voglio solo dire che per chi non ha dimestichezza con canne e mulinelli, può pescare ugualmente con la lenza a mano, fino ad una ventina di anni fa pescavamo tutti così.
Perché abbiamo abbandonato quel sistema convertendoci alla canna ed al mulinello? Ve lo spiego subito.
Con la lenza a mano era necessario utilizzare nylon di grossi diametri, nell'ordine dello 0,80 come lenza madre, questo perché nell'azione di recupero la lenza veniva appoggiata nel pozzetto in modo casuale, utilizzando diametri inferiori era quasi certo fare parrucche ad ogni calata.
Normalmente in mare siamo sempre in presenza di corrente e con questi nylon grossolani, le lenze anziché restare dritte, tendevano a fare grembo rendendo problematica la ferrata che veniva fatta alzando il braccio dopo aver sentito la mangiata.
Anche "sentire" le tocche dei pesci più grossi e pregiati, che mangiano con estrema delicatezza, in queste condizioni è assai arduo.
Con canna e mulinello questi handicap della lenza a mano è superata, utilizzando gli ultimi ritrovati, cioè il multifibre con il quale possiamo scendere allo 0,18 eliminando il problema del grembo in quanto con questi diametri si taglia tranquillamente la corrente.
Il "sentire" le tocche che può variare da soggetto a soggetto, è sostituito con il tremolare o piegarsi del cimino della canna, ben visibile da chiunque.
La ferrata fatta con una canna e quindi una leva è molto, molto più efficace e più lunga che alzare un braccio.
Anche la piombatura ha la sua importanza, con la lenza a mano per contrastare la corrente il peso era almeno il doppio di quello che useremo con la canna, permettendoci di avere più sensibilità in tutto il complesso.

Quale canna e quale mulinello acquistare se non vogliamo pescare con la lenza a mano?
Dividerei tra un'attrezzatura al top, e un'altra per chi vuole provare senza la certezza di continuare successivamente.
Per questi ultimi, consiglio una canna di 3,50 circa di lunghezza, telescopica, naturalmente anellata con un cimino in fibra di vetro pieno, molto sensibile, cioè fine.
Non prendere in nessuna considerazione canne con il cimino vuoto anziché pieno, non servono assolutamente per praticare il bolentino.
Per coloro che vogliono un attrezzo ai massimi livelli, consiglio di mantenersi sempre su questa misura, come pure la canna telescopica, odio le canne ad innesti che ho avuto e regalato.
Il corpo della canna deve essere rigido e i vettini dovrebbero essere tre, con innesto a baionetta.
Un vettino dovrebbe essere adatto per piombi fino a 50 grammi, un secondo fino a 100 grammi e un terzo fino a 150 grammi.
Il portamulinello deve essere del tipo a vite e gli anelli della canna in Sic o prodotti similari.

Continua.



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Messaggio da boccadilupo » 14/08/2016, 23:05

In attesa del proseguo di questo 3D voglio condividere con voi tutti una semplice foto che però fa capire la super organizzazione che il buon Bruno adotta nella preparazione dei materiali tecnici
IMG_20160814_063917.jpg
Mi spiace solo non aver fotografato anche l'altro lato dove ci stavano elencate le caratteristiche dei terminali !! :clap
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati: se sei un NUOVO UTENTE (colore del tuo nome utente in azzurro chiaro) controlla di esserti presentato nella apposita sezione.
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Messaggio da Bruno21 » 15/08/2016, 19:04

BOLENTINO 2
Come avete sicuramente capito, la parte più importante della canna deve essere il cimino, a questo è affidato il compito di avvertire le tocche anche le più delicate e trasmetterle visivamente.
Fate attenzione nella scelta del cimino alla dimensione dell'anello apicale, (l'ultimo) perché molte aziende costruttrici tendono a minimizzarne i diametri, sbagliando clamorosamente, non tengono conto che da questo anello debbono passare anche gli inevitabili nodi, vedremo più avanti come contenerne la grossezza, in modo da limitare questo problema.
Il cimino è la parte più sottoposta a rotture, per cui questo deve essere del tipo ad innesto a baionetta, così in caso di rottura sarà semplice la sua sostituzione con altro vettino e continuare la pesca.
Questo non succederebbe con canne a cimino telescopico, non vanno bene, lasciatele al negoziante che le venda a qualcun altro.
Anche il peso è un altro fattore del quale dovremo tenere nella massima considerazione, la canna va tenuta costantemente in mano per essere prontissimi alla ferrata, infatti, non a caso, ho suggerito la misura di lunghezza non superiore a tre metri e mezzo e questo permette di avere un diametro del calcio molto contenuto e poco stancante.
Il materiale con il quale la canna viene prodotta è una parte essenziale del suo prezzo, il migliore senza dubbio è il carbonio alto modulo, è un errore pensare che più una canna è leggera, più sia soggetta a rompersi, qualsiasi canna se urtata violentemente o calpestata si romperà.
Romperla per salpare una preda di peso consistente, cercando di sollevarla, senza guadinarla, scusate se ve lo dico ma è una vera cretinata, normalmente si rompe la canna e si perde il pesce.
Il portamulinello a vite è molto più sicuro di quelli a scatto, non so se ci avete fatto caso ma con questi ultimi, non si riesce mai ad ottenere un bloccaggio come si deve e in caso si dovessero affrancare mulinelli un po' più grossi, con il piede maggiorato, ci si troverebbe di fronte ad un fissaggio precario, inserendo tra le ganasce del portamulinello solo pochi millimetri del piede stesso.
Il costo di una canna di questo tipo, si aggira intorno ai 100 euro, le altre costruite in carbonio semplice o in fibra, naturalmente più pesanti, costano molto meno, se addirittura ci accontentiamo di canne con anelli metallici senza pietra, il costo scenderà ancora di molto.
Se non trovate ciò che state cercando, di questa misura, secondo la spesa che volete affrontare, potete scegliere un attrezzo che va dai 3 ai 4 metri, meno di 3 metri, mai, meglio sicuramente 4 metri.
Credo con questo di avere esaurito l'argomento canna da bolentino adatta a chi vuole iniziare con questa semplice tecnica.

Per coloro che non vogliono saperne di canne e di mulinelli (dei quali parlerò di seguito) ma intendono iniziare con una lenza a mano, debbono acquistare un portalenza in sughero o meglio in altro materiale plastico semirigido, messi di recente sul mercato, lungo dai 25 ai 30 centimetri e una matassina di comune nylon dello 0,70/0,80 lunga almeno 100 metri da avvolgere al telaietto in sughero.
Prima però di avvolgerla, questa lenza va "sfibrata" cioè bisogna cercare di ridurne al massimo la "memoria", pena, ritrovarsi con un groviglio inestricabile già alla prima calata.
Come si fa?
Bisogna recarsi con l'auto in uno spazio aperto, molto esteso e poco frequentato con una ragazza disposta a seguirci, poi, se non vi viene in mente niente di meglio, si lega il nylon ad un tutore resistente, tipo un paletto di una recinzione ben piantato, si svolge tutta la lenza per la sua lunghezza stendendola per terra (ho detto la lenza) e si lega l'altro capo al supporto anteriore che hanno quasi tutte le auto per farsi trainare.
Si ingrana la marcia indietro e si inizia a tendere lentamente la lenza finchè questa risulti tesa come una corda di violino, si tiene per qualche minuto con questa trazione, mentre la ragazza (molto delusa) s'incaricherà di vigilare che nessuno ci passi attraverso.
Quando si allenterà, la lenza deve restare perfettamente dritta, se non lo è, ripetere l'operazione tirando ancora di più.
Normalmente, tenete conto che il coefficiente di allungamento varia da un 10 ad un 15 per cento.
Ad operazione compiuta, eliminando le parti legate deformate, possiamo avvolgere la lenza sul telaietto, pronta per l'uso.
Torno a ripetere che sconsiglio questo sistema di pesca.

Continua.

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BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Gnagnolo » 16/08/2016, 0:08

Grazie Bruno... Sei un'enciclopedia della pesca in versione comprensibile anche ai non addetti ai lavori :pray
...Con che faccia però chiedo a una ragazza se mi aiuta a tendere la lenza per farle perdere la memoria? Temo che non mi crederebbe :ride
Attendo il seguito con grande interesse :pop
Giorgio

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Messaggio da Bruno21 » 16/08/2016, 18:48

bolentino 3

Passiamo ora a parlare dei mulinelli.
E' vero che un mulinello più è grosso più è agevole il recupero della lenza, anche con un piombo e una preda pesante, è altrettanto vero che la frizione più è grossa di diametro più è facilmente regolabile attraverso l'apposito pomello posto sulla sommità della bobina, evitate i mulinelli con la frizione posta nella parte inferiore della cassa, il salmastro ne avrebbe presto ragione.
La misura più comunemente usata è un 6000 e questa certamente è un'ottima scelta, manovella con una buona leva, ottima capienza della bobina, frizione funzionale, tutto bene, si ma c'è un altro aspetto da valutare, per me che non ho un gran fisico.
Il peso.
Non vorrei travisarvi con i miei ragionamenti e come ho già detto il 6000 è una giusta misura, ma, personalmente sulle mie canne monto un 4000 al massimo un 4500.
E' vero che la leva della manovella, essendo più corta è leggermente più faticosa nel recupero, la capienza della bobina è ridotta ma sufficiente e la frizione è un po' meno facile da regolare, ma io pesco con questo perché è molto più leggero e sapendo che devo tenere la canna in mano continuativamente durante la pesca, io preferisco così.
La vastissima scelta alla quale ci troviamo di fronte al momento dell'acquisto, non deve metterci assolutamente in imbarazzo basta avere preventivamente previsto il badget di spesa massima.
Non prendete in grande considerazione le marche, non dovete mica prendere moglie e comprare un oggetto che dura una vita, io perlomeno la penso così.
Orientiamoci su un mulinello che abbia due bobine identiche di corredo, non intendo di colore identico, volevo dire che ambedue le bobine debbono avere la medesima capacità di contenimento del nylon.
Lo potete verificare facilmente perché questi dati li troverete scritti sulle bobine, vedremo poi perché la capacità identica sia importante, quando parleremo del loro riempimento.
Altro elemento da prendere in considerazione è il numero dei cuscinetti, più ce ne sono più i mulinelli risulteranno agili.
E' vero che c'è cuscinetto e cuscinetto, ma con un'accurata manutenzione, tutto funzionerà alla perfezione per tanto, tanto tempo.
Della frizione abbiamo già parlato, assicuratevi che questa sia funzionante, senza impuntamenti, senza allentamenti o indurimenti durante l'uso, ma questo purtroppo lo potremo appurare solo quando avremo riempito la bobina.
Tanto per tranquillizzarvi posso dirvi che solo tre o quattro volte (su almeno una trentina di mulinelli che ho avuto) mi sono trovato di fronte a questo problema e ogni volta ho potuto restituire l'oggetto al negoziante senza nessuna difficoltà avendone un altro in sostituzione.

Continua.

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Re: BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da ilbarcarolo » 17/08/2016, 22:47

Bruno, quale manutenzione fai ai mulinelli??? Io mi limito a lavarli bene con acqua dolce. C'è qualche altra precauzione??? Wd40? Crc? Vaselina?

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Messaggio da Bruno21 » 18/08/2016, 9:27

Il lavaggio con acqua dolce, meglio se tiepida, tende a sciogliere gli eventuali residui di sale, questo va fatto dopo ogni pescata in mare.
Si toglie il mulinello dalla canna e si mette sotto la cannella CON LA BOBINA RIVOLTA VERSO L'ALTO, si tiene in questa posizione per almeno un minuto o due, poi si scuote e s asciuga con un panno o con la carta a rotoloni.
A fine stagione, quando si ripone l'attrezzatura, anzitutto si svuotano le bobine avvolgendo il m.fibre su una bobina vuota o su un telaietto e si procede poi al solito lavaggio.
Non usare MAI il CRC o l WD leggermente addittivati con corrosivi, neppure la vaselina è indicata, troppo untuosa, si usa invece spruzzare, a mulinello asciutto, silicone spray insistendo sulle parti in movimento dell'archetto, sull'asse della bobina mentre si gira la manovella, sul pomello della manovella.
Perché dobbiamo liberare la bobina dal m.fibre?
Perché, comunque si effettui il lavaggio, il filo tratterrà un residuo salino che tenderà a corrodere l'allumino della bobina stessa.

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Messaggio da Bruno21 » 18/08/2016, 18:57

BOLENTINO 4
A questo punto occorre caricare il mulinello e qui non esistono alternative valide al multifibre, che viene anche chiamato dynema o trecciato, il diametro può essere scelto tra uno 0,18 e uno 0,20, io preferisco quest'ultimo perchè più facilmente reperibile e 2 centesimi di millimetro, secondo me non fanno differenza nel tagliare la corrente senza fare grembo, come abbiamo già detto.
Nell'acquistarlo, preferite le bobine da 200 metri e controllate che il filo sia perfettamente rotondo, cioè cilindrico, i multifibre schiacciati lasciateli al negoziante.
Bisogna considerare che questo monofilo non ha nessun coefficiente di allungamento, per cui avremo il grandissimo vantaggio che qualsiasi minima toccata del pesce, questa viene immediatamente trasmessa al cimino, però, un sistema così rigido si rivela vulnerabile durante il recupero di un pesce di taglia, per cui dovremo procedere ad uno strattagemma per salvare capra e cavoli.
Lo strattagemma consiste nell'aggiungere in fondo al multifibre uno spezzone di una decina di metri di comune nylon dello 0,35 - 0,40, ottenendo così un minimo di elasticità che ci consentirà di combattere più facilmente la nostra preda.
Dei necessari nodi di collegamento tra questi fili, contenendo al massimo la grossezza, li vedremo più avanti, ma si tratta di nodi semplici alla portata d tutti senza ricorrere a complicazioni dovute all'uso di Win-don o roba similare.

Eccoci arrivati al momento di caricare il mulinello, oltre al multifibre e al nylon dovremo anche munirci di una grossa bobina di nylon dello 0,30/0,35 di pochissimo costo, magari acquistato n un negozio cinese con pochi euro.

Chiamiamo nuovamente la ragazza della quale abbiamo già parlato che rassegnata sarà sicuramente disponibile a fare di tutto avendo visto che siamo innocui e fissiamo il mulinello sulla nostra canna, infiliamo nel foro (ma che cavolo state pensando?) infiliamo nel foro centrale della bobina del m.fibre una matita e preghiamo la ragazza di tenerla con le due mani, facendo leggermente frizione mano mano che la bobina girerà.
Passiamo il filo attraverso gli anelli e annodiamolo al torsolo della bobina del mulinello, iniziamo a trasferire il m.fibre in bobina per tutta la sua lunghezza, giunti al termine vedremo che la bobina è rimasta mezza piena (o mezza vuota per i pessimisti).
Ripetiamo l'operazione con la matita questa volta col nylon cinese, annodiamo i due monofili tra di loro con un nodo qualsiasi a vostro piacimento e con questo nylon finiamo col riempire la bobina fino a 2-3 millimetri dal bordo.
Praticamente abbiamo riempito una bobina al contrario di quello che a noi serve e adesso?
Ecco l'utilità della seconda bobina, togliete dal mulinello la bobina riempita al contrario e innestiamo sull'asse la bobina vuota, trasferiamo il tutto in questa bobina e tan zan vualà (scusate l'espressione in francese) il gioco è fatto.
Ora rimane da aggiungere al m.fibre lo spezzone di una decina di metri dello 0,40 ma lo vedremo prossimamente su questo schermo.
Continua.

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Messaggio da boccadilupo » 18/08/2016, 22:10

:pop :pop :pop :pop :pop :pop :pop :pop :pop :pop
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Re: BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da ilbarcarolo » 18/08/2016, 22:57

E io che ho sempre pensato che il bolentino fosse roba semplice, roba da ragazzi... mi si sta aprendo un mondo :) altro che tavoletta di sughero e nylon da quattro soldi !

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Re: BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Beba91 » 18/08/2016, 22:59

Quindi il mulinello dovrà contenere 200 mt del m.fibre piu quanti metri del 0,35 cinese???


Sebastiano

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Messaggio da Bruno21 » 19/08/2016, 16:41

Beba91 ha scritto:Quindi il mulinello dovrà contenere 200 mt del m.fibre piu quanti metri del 0,35 cinese???


Sebastiano

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Forse Beba non mi sono spiegato bene, la quantità di nylon "cinese" dipende dalla capienza della bobina, prima in bobina si mette il m.fibre, poi si finisce di riempirla con il nylon fino a circa 2/3 mm. dal bordo.
Leggi il seguito qui sopra che ho già descritto.

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Messaggio da Bruno21 » 19/08/2016, 16:54

BOLENTINO 5

Parliamo ora della parte più importante della nostra attrezzatura da bolentino: I finali o terminali che dir si voglia.
Per avvalorare la scelta del monofilo del quale più sotto parlerò, voglio raccontarvi quello che mi è successo anni fa e che mi ha fatto decidere a cambiare una mia radicata convinzione.
Avevo casualmente conosciuto il proprietario di una della più note marche di articoli da pesca e volle regalarmi alcune canne e alcune bobine di filo, tra cui la novità di allora: il fluorocarbon, pregandomi di provarlo in mare, gli promisi che l'avrei fatto.
Con questo preparai 3 o 4 terminali alla bellemmeglio, tanto per accontentarlo e per mantenere la promessa, li misi nella scatola dei terminali e rimasero lì per tanto tempo.

Quella mattina i paraghi non ne volevano sapere, strano per le poste di Castiglioncello, dove solitamente i rosati amici sono molto numerosi anche se di taglia modesta.
Brunero ed io avevamo provato di tutto: cambiare esche, variare il diametro dei braccioli, ami sempre più piccoli e leggeri, le spostature poi non si contavano più, alfine ci fermammo ai piedi di una piccola secca e tirammo fuori le colazioni lasciando le canne in pesca infilate nei portacanne.
Aprendo la cassetta degli attrezzi per prendere una bibita che avevo messo lì, mi cadde l'occhio sulla scatola dei terminali e mi ricordai dei finali in f.carbon.
Prima di sedermi per la colazione, sostituii il terminale, innescai tre gamberi di paranza e misi in pesca la canna.
Stavo per appoggiarla, quando mi parve di vedere il cimino tremolare, ferrai e sentii dall'altro capo che un cliente aveva abboccato, recuperai e salpai due paraghi.
Rinnescai e calai, e, appena sul fondo avvertii il triplice tocco ovattato di un pesce di misura, altra ferrata a altro parago.
Brunero non aveva visto una tocca e io ne avevo presi già otto, mi chiese se potevo dargli un finale col f.carbon ma io lo volli far patire un altro po' dato che mi aveva preso in giro quando lo avevo messo.
Presi altri due pesci, poi glielo detti, non appena sul fondo anche lui vide beccare e salpò una bella coppiola.

Da allora non ho dubbi, i terminali vanno fatti tutti ed unicamente con questo costoso monofilo.
Per coloro che vogliono provare questa prima di addentrarsi in operazioni complesse per costruire i terminali antigroviglio, anche se secondo me necessari, dovrà munirsi di due bobine di f,carbon, una dello 0,20/0,22 e l'altra dello 0,28/0,30.
Non spendete cifre importanti per bobine magari da 50 metri, sicuramente girando per negozi e grossa distribuzione troverete bobine da 100 metri che costano un quarto delle altre.
Come sincerarci che sia realmente f.carbon e non comunissimo nylon?
Prendiamo un capo del filo e bruciamolo con un accendino, se fa un pallino nero è f.carbon, se rimane trasparente è nylon.
Continua.

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Re: BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Beba91 » 19/08/2016, 21:18

Bruno21 ha scritto:
Beba91 ha scritto:Quindi il mulinello dovrà contenere 200 mt del m.fibre piu quanti metri del 0,35 cinese???


Sebastiano

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Forse Beba non mi sono spiegato bene, la quantità di nylon "cinese" dipende dalla capienza della bobina, prima in bobina si mette il m.fibre, poi si finisce di riempirla con il nylon fino a circa 2/3 mm. dal bordo.
Leggi il seguito qui sopra che ho già descritto.
Ah ok ok ora ci sono Immagine scusami forse mi ero perso un passaggio


Sebastiano

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BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Bruno21 » 21/08/2016, 22:08

Bolentino 6

Abbiamo parlato della canna, del mulinello e come caricarlo, dei terminali.
Rimane da parlare degli ami, dei piombi e soprattutto delle esche.
Partiamo dagli ami.
Se leggete le riviste di pesca oppure i tanti manuali ed enciclopedie, in molti di questi troverete scritta questa frase: la grandezza degli ami sarà scelta in base ai pesci che intendete insidiare ( e quindi catturare).
Cosa più stupida non la potevano scrivere, tutti vorremmo insidiare dentici prai enormi, pagelloni di qualche chilo, saraghi chilati, invece dobbiamo essere realisti, nel tempo capiterà di prendere qualcuno di questi pescioni, ma la taglia media è in realtà ben diversa.
L'amo che vi consiglio è il numero 4 dritto a gambo lungo come amo base, meglio se di colore nero, bronzato o rosso, non deve essere del tipo storto per evitare fastidi al momento dell'innesco, specialmente con i gamberi, se ad occhiello o a paletta decidetelo voi, personalmente preferisco quelli ad occhiello ma vi assicuro che anche quelli a paletta vanno benissimo.
Gli altri ami che dovete avere sempre con voi, da alternare a quelli del n°4, sono il n°6 in caso ci imbattiamo in un branchetto di spinarelli o di mennole, oppure il n°2 in caso di ripetute catture di pesci di taglia, ad esempio un branco di tanute super.
Con l'amo del 4 ho pescato dalle donzelle ai prai di due chili.
Non sto a postare i nodi per legare gli ami perché nel web troverete filmati a bizzeffe.

Parliamo ora dei piombi.
La scelta deve orientarsi su piombi di forma non rotondeggiante, questo per non correre il rischio di pungerci con gli ami, appoggiando il piombo nel pozzetto in caso di mare mosso che rotolando metterebbe le nostre mani a rischio allamatura.
La forma più consona è quella con la base cubica e con sopra una piramide,'importante è anche l'anello per l'attacco alla lenza che si trova sulla cuspide della piramide che deve essere in filo di rame e non assolutamente di fusione, quelli con l'anello in fusione lasciateli al negoziante in quanto sarà molto difficile da appendere al moschettone in fondo al terminale.
Quali piombi dobbiamo avere nel nostro corredo da bolentino?
I pesi più comunemente usati sono: 40-50-75-100-150 grammi e per ogni grammatura ne occorrono almeno tre per tipo perchè in caso di perdita per un afferro sul fondo dovremmo averne qualcuno di riserva.
Come scegliere quello più adatto per pescare?
Qui purtroppo non c'è una regola fissa e dipende dalla profondità e dalla corrente che troveremo sul posto, in caso di mancanza di corrente considerate che il peso giusto è di un grammo per ogni metro di fondo, ad esempio 50 metri, 50 grammi.
Se invece ci troviamo in presenza di corrente dovremo aumentare il peso in modo che il piombo stia sempre sul fondo ma senza esagerare, tenete presente sempre che più ci appesantiamo, più difficile è prendere pesci.
Non importa se il piombo si muoverà un po' sul fondo marino, seguiremo questo spostamento cedendo un po' di filo piuttosto che aumentare il peso.
Come massimo peschiamo con 150 grammi ma cerchiamo di non arrivare se non in casi estremi a questa grammatura.

Delle esche ne parleremo la prossima volta.

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Re: BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Beba91 » 22/08/2016, 14:17

Puoi postare qualche foto dei piombi???


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BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Bruno21 » 22/08/2016, 20:24

Volentieri, io i piombi li costruisco da me eccone una serie finiti.
T - piombi completati.JPG
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Beba91
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Re: BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Beba91 » 23/08/2016, 19:36




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Bruno21
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BOLENTINO: LA PESCA PER TUTTI.

Messaggio da Bruno21 » 23/08/2016, 22:22

Bolentino 7

Parliamo ora delle esche.

L'esca migliore sarebbe con queste caratteristiche: freschezza, morbidezza, odore, tenuta all'amo, mobilità.
Quando parliamo di mobilità, vengono subito in mente una serie di vermi marini quali il coreano, l'americano, la tremolina, il muriddu, il verme di rimini ecc. ecc.
Il costo di queste esche è decisamente alto, non voglio dire che non dovete utilizzarle per il bolentino, personalmente uso a volte i coreani quando pesco verso il calasole (tramonto) in una zona dove so che sono presenti i saraghi.
Nessun problema se volete usare queste esche, però quasi prive di odore e quindi poco adatte per richiamare i pesci da lontano, la tenuta è decisamente buona per alcuni, molto discutibile per altri, tranne la parte vicino alla testa però questa troppo dura per essere gradita.
Se i vermi sono molto lunghi si tagliano in più parti, si infilano sull'amo fino a ricoprirlo lasciandone un pezzo oltre la punta come se fosse una coda, scodinzolante.
Attenzione alla testa perché molti di questi mordono a sangue, quando arriviamo al pezzo con la testa, è proprio questa che va trapassata con la punta dell'amo e poi farlo scorrere a coprire il gambo come abbiamo già detto.

Continua

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boccadilupo
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Messaggio da boccadilupo » 23/08/2016, 22:50

:figo2 :figo2 :figo2 :figo2 :clap :clap :clap :clap :clap anche se Bruno sa benissimo che la mia passione e voglia di imparare versa per il 90% in direzione della traina, leggere e poter apprendere anche direttamente sul campo al suo fianco queste finissime tecniche di pesca per me è un grandissimo privilegio !!! :pray :pray :pray :figo2 :figo2 ragazzi non sapete che cosa vi perdete però non vi dirò molto altro perchè già me lo debbo litigare nella nostra località preferita per portarmelo a bordo......... figuriamoci se ne arrivano altri !!! :birr :birr
il bello di un forum è il puro spirito di condivisione.........!!!!

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