La PescaIN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

La tecnica, i luoghi ed i suggerimenti per una 'buona pesca'
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Beba91
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Re: IN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

Messaggio da Beba91 » 29/11/2017, 17:35

La cosa si fa interessante :pop :pop :birr :birr


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Bruno21
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IN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

Messaggio da Bruno21 » 29/11/2017, 23:01

All'OBI sapevo già dove dirigermi per trovare quello del quale avevo bisogno, era il reparto falegnameria, uno scaffale ben fornito di tavole piallate, pali torniti, ma soprattutto regoli, regoli di tutte (o quasi) le misure, a sezione rettangolari, tonde, ma soprattutto quadrate.
Proprio qui nello scomparto dei regoli quadrati di lunghezza di 1 metro, trovai quello che volevo, un regolo, si, ma non di sezione cm. 5 bensì della metà esatta cioè di 2 centimetri e mezzo.
-perché di 2 e mezzo Bruno, che cavolo te ne fai?
- perché 2 e mezzo più 2 e mezzo fa 5.
- deh sei forte in matemati'a eh?
- se metto insieme quattro pezzi da 2,5 x 2,5 e li incollo tra loro faccio un regolo di cm. 5x5.
- lo vedi che hanno ragione le tu' figliole quando ti di'ano che sei rincoglionito, o non potevi prendere subito il regolo quadro da 5 invece di incollarne insieme 4 da 2,5?
- si e dopo cosa ci facevo, la birra?
- ti ricordi che non ho il trapano a colonna, se prendessi il regolo da 5 come dici te dovrei raccomandarmi per farmelo forare, e, poi il pezzo dovrà essere di almeno 10 centimetri di lunghezza e dove la trovo una punta da 3 millimetri e mezzo lunga un quindicina di centimetri?
Ormai avevo tutto chiaro, erano tutte domande che mi ero fatto, ma per fortuna, quando Dio inoculò l'intelligenza nei nostri cervelli, mandandola sulla terra sotto forma di pioggia, un paio di gocce riuscii a farmele cadere in testa; non feci come altri che aprirono l'ombrello.
Arrivato a casa, presi il regolo e ne tagliai 4 pezzi da 10 cm. e due da 25 cm.
Ai pezzi di 10 centimetri scartavetrai un solo spigolo per pezzo togliendone una porzione, accostai i due pezzi di base e misi gli altri 2 sopra a questi, facendo attenzione che lo spigolo scartavetrato rimanesse al centro e tan zan vualà, le giè son fè (come si dice noi che s'è studio il francese).
Grazie agli spigoli scartavetrati avevo creato un foro centrale, dritto, piccolo, passante, fischiettando presi il vinavil ed incollai i 4 pezzi tra loro stringendoli con un morsetto.

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Messaggio da boccadilupo » 29/11/2017, 23:51

Grande Bruno !!! :clap :clap :clap :clap :clap
il bello di un forum è il puro spirito di condivisione.........!!!!

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Messaggio da ilbarcarolo » 30/11/2017, 10:14

:clap :clap :clap

Io aspetto i pesci :figo
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Messaggio da steo53 » 30/11/2017, 20:27

ilbarcarolo ha scritto:
30/11/2017, 10:14
:clap :clap :clap

Io aspetto i pesci :figo
Hai sentito Bruno? :whis :whis :whis
Stefano

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Re: IN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

Messaggio da ilbarcarolo » 30/11/2017, 21:02

No, ma so già che ne ha presi taaaaanti

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Messaggio da Bruno21 » 30/11/2017, 22:55

Lasciai il tutto per un'intera giornata, volevo che la colla fosse asciutta e avesse fatto presa, poi tolsi i morsetti.
Ecco ora non avevo più bisogno del trapano a colonna, bastava semplicemente il mio trapano armato da una punta da 3,5 millimetri, una normalissima punta a ferro per allargare il foro già tracciato, in pochi minuti, forando prima da un lato e poi dall'altro, ottenni quello che volevo.
Passai attraverso il foro il ferro da maglia per sicurezza; tutto era perfetto come volevo.
Avvitai i due regoletti da 25 centimetri, che avevo ricavato in precedenza dal listello, ai lati del piccolo manufatto, affinché stringessero il roof mate nella giusta posizione per essere trafitto e trapassato parte parte senza muoversi, presi il roof mate e lo inserii, o meglio, cercai di inserirlo ma non ci entrava, eppure tutto era stato fatto correttamente.
Presi solo allora il calibro e misurai i listelli "spacciatemi" per listelli da 2,5 x 2,5 e invece erano di 2,2 x 2,2, così anche la guida che doveva essere di 5 x 5 era di 4,4, x 4,4; pazienza, corsi subito al riparo.
Sotto il quadrotto con il foro misi quattro viti autofilettanti a testa cilindrica che mi facessero da spessore e le regolai finchè il foro centrale non risultasse a 25 mm dal piano di appoggio del quadrotto stesso, per le guance cioè i listelli da 25 cm, misi delle rondelle finchè la distanza tra i due non fosse di 5 cm.
(si capisce meglio il tutto con le foto che allego)
Finalmente tutto era a posto, con ferro da maglia, trapano, guida di legno, trapassai finalmente il roof mate perfettamente al centro.
Ora ero veramente pronto per passare alla fase successiva, la tornitura, avendo a disposizione un quadrotto di roof mate che girerà perfettamente concentrico.
La guida finita B (1).JPG
La guida finita B (2).JPG
la guida finita C.JPG
le viti di compensazione.JPG
pronti per la foratura.JPG
foratura del roof mate.JPG
operazione terminata.JPG
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Messaggio da Bruno21 » 01/12/2017, 22:41

Ora potevo procedere alla tornitura.
Piazzai il ferro da maglia nel mandrino del trapano, poi misi al trapano il collare con manico, quello per forare i muri e lo strinsi nel banchetto BLAK & DEKER, dalla parte opposta avevo messo una piccola tavola forata per inserire l'altra parte del ferro da maglia.
Il roof mate si trovava quindi tra il mandrino e la tavoletta forata come fosse tra il mandrino di un tornio e la contropunta.
Avviai il trapano alla velocità minima e il pezzo cominciò a ruotare perfettamente centrale, avvicinai la carta vetrata per iniziare la tornitura e dopo pochi giri, come avevo temuto, il polistirolo cominciò a slittare sul suo asse e si fermò, mentre il ferro da maglia girava a vuoto.
Vorrei sapere il perché sul web pubblicano tutte queste caxxate, era lampante che così non funzionava, occorreva ben altro e mi misi subito all'opera.
Andai in una ferramenta e comprai una barra filettata da 4 millimetri, alcuni dadi, alcune rondelle glover, poi da un fabbro mi feci fare 2 supporti a C in lamiera di alluminio, da mm. 50 interno, forai i due supporti al centro con una punta da 4 millimetri.
Fissai un supporto in maniera stabile con dadi, controdadi, rondelle e incollai tutto con l'attak, l'altra invece doveva scorrere e bloccare il polistirolo, per poi stringerla con un dado a galletto.
Capito niente?
Immagino di no, ma se vi faccio vedere qualche foto tutto sarà chiaro e lampante.
AAAAAAAAsSupporto fisso.JPG
BBBBBBBinterno del supporto fisso.JPG
CCCCCC supporto fisso.JPG
DDDDDD regolo di roof mate infilato.JPG
EEEEEE ecco il pezzo pronto per la tornitura con il supporto mobile fissato con dado a galletto..JPG
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Re: IN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

Messaggio da ilbarcarolo » 02/12/2017, 12:22

Beh tanto per cominciare abbiamo avuto la conferma che il web è pieno di cavolate, se mai ce ne fosse stato bisogno :)

Dai vai avanti che siamo curiosi di vedere cosa hai combinato!

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Messaggio da Bruno21 » 03/12/2017, 17:34

A questo punto non mi rimane che fissare il trapano tra le ganasce del mio banchetto da lavoro, con lo spiedo nel quale è infilzato e strinto il roof mate, mettere dall'altra parte la tavoletta di legno forato, avviare il trapano alla velocità più bassa, aumentandola un pochino, infilarmi i guanti leggeri da giardinaggio, prendere la carta vetrata grossa ed iniziare la tornitura.
La prima fase sarà quella di trasformare il parallelepipedo in un cilindro, poi inizierò a dargli la forma voluta, lentamente, senza forzare eccessivamente sul polistirolo, comincerò a modellare la testa, poi assottiglierò il corpo per renderlo idrodinamico, come qualsiasi galleggiante.
Quando avrò ottenuto la forma, cambierò tipo di carta passando dalla grana 60 alla grana 120, poi alla 180 ed infine alla 240, ottenendo un corpo abbastanza liscio.
Ecco il corpo del galleggiante. questo a goccia rovesciata, ma a scelta possiamo conferirgli la forma che più ci sembra adatta, a goccia semplice, cilindrica con rastrematura sui due lati, a bombolino con la parte superiore sottile e viceversa.
Consiglio appunto di avere a disposizione tutte queste forme e variare il volume dei galleggianti per avere diverse portate da usare con condizioni di mare differenti, differenti correnti e differenti profondità.
Pensate che il più sia fatto?
Magari, siamo più o meno a metà dell'opera.
Se alla fine del mio "romanzo" siete convinti di provare questa esperienza, iniziate con almeno 6 o 9 galleggianti, considerate che per tagliare il listello dal foglio di roof mate occorrono 3 o 4 minuti, da ogni listello otterrete 3 galleggianti, per forare centralmente i blocchetti occorrono un paio di minuti, per impostare ogni galleggiante e tornirlo occorrono 5 minuti, quindi in un'ora e mezza ricaverete i 6 galleggianti di base.
Ora passiamo all'astina inferiore ed al segnalatore, dopodiché assembleremo tutto quanto.
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Re: IN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

Messaggio da Beba91 » 04/12/2017, 14:25

Bruno io avevo capito che ce li avresti forniti te i galleggianti :wink


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Messaggio da Bruno21 » 04/12/2017, 15:29

Beba91 ha scritto:
04/12/2017, 14:25
Bruno io avevo capito che ce li avresti forniti te i galleggianti :wink


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Non regalare un pesce....... ma dagli l'indirizzo di una pescheria....o qualcosa di simile :gy :figo

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Re: IN ESPERIMENTO: INNOVATIVO SISTEMA

Messaggio da Beba91 » 04/12/2017, 16:18

Non lo conosco… Comunque potremmo fare così: ti aspetto qui a Venezia e proviamo direttamente la tecnica con la tua attrezzatura :ride


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Messaggio da Bruno21 » 04/12/2017, 18:47

Siamo arrivati al reparto verniciatura.
La verniciatura dei componenti il galleggiante, serve esclusivamente per impermeabilizzarle, i colori che utilizzerete, tranne che per l'antenna segnalatrice, possono essere a vostra scelta.
Colorare i galleggianti di bianco (come faccio io) di rosso, di nero o argento, oppure farli di più colori, separati da una linea, è solo per i vostri occhi, al pesce non interessa niente e niente incide sul risultato.
Importante è che lo smalto che stendiamo crei una bella superfice impermeabile all'acqua, questo si, per cui invece di una mano, datene due o tre seguendo le istruzioni indicate nella confezione e senza carteggiare tra una mano e l'altra.
L'astina inferiore si ricava da quelle barrette tonde, cinesi, da mm. 3, si lasciano della misura originale e si verniciano semplicemente con lo smalto spray acrilico.
Per il segnalatore invece occorre procedere in un'altra maniera.
La cannuccia da bibita, del tipo maggiorato, va anzitutto chiusa da un lato ermeticamente, per impedire che durante la pesca, imbarchi acqua starando in eccesso il nostro galleggiante, considerate che data la lunghezza della cannuccia ed il suo diametro, può caricarsi di 10 grammi di liquido.
Con l'opportuno estrusore, iniettiamo un po' di silicone bianco acrilico all'interno della cannuccia, poi con le dita schiacciamo all'interno della cannuccia il silicone in eccesso turando per bene il tutto.
Lasciamolo asciugare per qualche ora, poi spruzziamo sulla cannuccia lo spray ancorante e dopo una decina di minuti, rifiniamola con lo spray rosso fluorescente, sempre acrilico.
Per il corpo del galleggiante, invece, nonostante un'altra caxxata vista sul web che mi ha fatto rovinare tre galleggianti, bisogna usare lo smalto ad acqua, cioè quello che non contiene solventi aggressivi che struggeranno il vostro roof mate come la cera di una candela.
Una considerazione sui siliconi.
Nei negozi troverete questi tubi a prezzi totalmente diversi tra loro, vanno da pochi euro fino a 15 ed anche 18 euro a secondo le marche, più una marca è famosa, più il silicone costa.
Quante aziende pensate siano che producono il silicone in Italia?
E pensate che per ogni marca facciano un impasto diverso?
Se pensate questo, compratelo pure a peso d'oro, se invece la pensate come me, che in vita mia ne avrò acquistato decine di migliaia di cartucce, vi posso assicurare che Sudal è un ottimo prodotto, molto pastoso, e molto elastico una volta asciutto, per altri usi e specialmente nell'opera viva della barca, il Pattex SP è oltremodo affidabile, i costi?
Dai 3 ai 5 euro a cartuccia.

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Messaggio da Bruno21 » 06/12/2017, 21:52

Ora tutto è pronto per l'assemblaggio finale, manca solo una cosa, un ultimo lavoretto che necessita di un piccolo attrezzo da autocostruire.
Avete visto che l'astina stabilizzatrice, quella che va posta sotto in galleggiante ha un diametro di soli 3 millimetri, mentre il segnalatore, quello rosso fatto con una maxi cannuccia ha un diametro interno di circa 6 mm.
Vi ricordate della prova che avevo fatta dai cinesi, cioè far entrare l'astina da 6 mm. all'interno della cannucciona?
Ecco, ora bisogna far entrare l'astina da 3 all'interno del listello da 6 come fare?
Semplicissimo, si tratta di forare con una punta da 3 mm. il listello da 6 mm.
Ho provato e riprovato, ma con il risultato di ferirmi, no, non era una cosa da fare a "trapano libero", bisognava studiare qualcosa, si ma qualcosa di semplice da fare in casa senza ricorrere ad officine, fare tutto da me come avevo fatto fino ad adesso.
In una ferramenta vicino a casa ho comprato un blocchetto di alluminio lungo 6 centimetri, tagliato da una barra di pieno di sezione quadrata 30x30.
Tornato a casa ho puntinato il centro esatto del quadrello con il sistema della X poi preso il trapano e cercando di forare più perpendicolare possibile ho attraversato tutti 6 cm. di blocchetto con una punta da 3 mm. il foro non è venuto dritto come volevo e come speravo, ma onestamente questa era una cosa solo per l'occhio, per la funzione era assolutamente indifferente.
Guidato dal foro da 3 ho armato il trapano con una punta di 6 mm, come il diametro del listello in legno, ed ho allargato il foro da 3 per una profondità di di circa metà del blocchetto.
A questo punto, forare esattamente l'astina da 6 con la punta da 3 in maniera precisa e soprattutto senza pericolo per le mani è un gioco da ragazzi.
-Oh Bruno con questi tre sei nove un'ho capito un'acca.
-Me lo immaginavo, ora ti faccio qualche disegno e qualche foto, poi se non lo capisci.....lo sai che devi fare eh?......
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Ultima modifica di ilbarcarolo il 07/12/2017, 9:57, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da ilbarcarolo » 07/12/2017, 9:59

Bene, fin qui tutto chiaro :wink :ok

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Messaggio da Bruno21 » 08/12/2017, 16:49

In questi giorni del ponte dell'Immacolata, voglio finire la spiegazione e postare le catture che mi hanno convinto del mio innovativo sistema.
Siamo pronti dunque per l'assemblaggio finale dei componenti.
La scelta del sistema scorrevole.
Se avete pescato con dei galleggianti scorrevoli, avete potuto osservare che il nylon scorre in un piccolo tubicino di plastica inserito nel corpo dello stesso galleggiante e attraverso ad un occhiello posto nella parte inferiore dell'asta.
Ottimo sistema sicuramente, ma con il difetto di reperire il tubicino e forare perfettamente il galleggiante per tutta la sua lunghezza, no, volevo fare qualcosa di più semplice e così ho fatto.
Ho lasciato perdere il galleggiante scorrevole e mi sono rivolto ad un galleggiante all'inglese.
Il sistema all'inglese consiste di agganciare ad un anello, posto nella parte inferiore del corpo, un moschettone apposito che lascia scorrere facilmente la lenza, il vantaggio di questo sistema, oltre che la semplicità, sta nel fatto che la lenza viene tenuta sott'acqua con il vantaggio di una ferrata più pronta, perché farà meno grembo tra la canna ed il galleggiante e anche il vento ci lavorerà assai meno.
Ho allungato al massimo l'astina inferiore, quella dove scorrerà la lenza affinché il filo rimanga più affogato possibile.
E' vero che nella trattenuta il segnalatore si inclinerà, ma vi assicuro che le abboccate si distinguono perfettamente.
Ciò premesso torniamo al lavoro (dicono i nostri politici che per lavoro intendono leggere il giornale).
Prendiamo l'asticella da 6 mm. dalla parte forata e tagliamone uno spezzone di circa 5 cm.
Tocca ora all'asta inferiore, quella che avevo verniciata nera e leghiamone in fondo un anellino di acciaio inox facilmente ricavabile da un comune moschettone, l'unica raccomandazione è che questo sia di acciaio inossidabile.
Mediante una semplice operazione di taglio e restringimento delle parti dritte, legheremo l'occhiello all'estremità dell'astina servendoci dell'apposito filo che serve per la legatura degli anelli di qualsiasi canna reperibile nei migliori e peggiori negozi di pesca.
Attenzione, la legatura deve essere fatta ben strinta, tirando il filo ad ogni giro più che si può ed infine annodare i due capi che avremo fatto finire vicini, con qualche nodo semplice, uno sopra l'altro, senza mai allentare la tensione.
Una volta finito, tagliare i capi in eccesso e cospargere di colla cianoacrilica, fare asciugare ed infine infilare nell'asticella un tubetto termorestringente, coprire la legatura e scaldare fino ad ottenere la voluta finitura.
La prova finale di tenuta la faremo con un paio di pinzette, solo allora saremo certissimi del risultato, ina caso contrario rifacciamo le legatura.
Più che finitura, il tubetto termorestringente serve a coprire il nodo e le anse non perfette della legatura stessa affinché non siano d'intralcio alle discesa della lenza.
Infine, prendere il corpo del galleggiante, l'astina inferiore, lo spezzoncino forato da 6 mm, ed il segnalatore nonché il nostro caro e vecchio silicone acrilico bianco.
Iniettare dalla parte inferiore del galleggiante, nel foro esistente per le precedenti lavorazioni, una buona dose di silicone, infilare l'astina da 3 mm. attraversando tutto il galleggiante e farla sbucare nella parte superiore, irrorare di silicone questa eccedenza ed infilare nell'asta da 3 lo spezzoncino da 6 per tutta la lunghezza del suo foro, rifinire perfettamente e sigillare con il silicone eccedente e se occorre aggiungerne altro, aiutandosi a spalmarlo con le dita, fino ad ottenere un'impermeabilizzazione perfetta del foro superiore ed inferiore del galleggiante.
Cospargere di silicone lo spezzoncino da 6 mm ed inserire la cannuccia di segnalazione, verificando che anche questa sia perfettamente impermeabile.
Ecco che finalmente, con gran sollievo di tutti voi, il galleggiante perfettamente finito e rifinito, basta ora metterlo ad asciugare.
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Messaggio da Bruno21 » 10/12/2017, 16:52

La taratura è l'operazione che consiste nel determinare la portata esatta del galleggiante, vale a dire la piombatura limite che può sopportare senza affondare.
Nel caso del nostro galleggiante, avendone misurato il volume, sapevo che non avrebbe retto un peso di 100 grammi, infatti cono partito da 70 grammi, ma era poco, il galleggiante restava emerso troppo, sono passato ad 80 grammi e anche qui la parte superiore restava leggermente sopra il pelo dell'acqua, ho aggiunto 5 grammi, ma affondava.
Siccome la taratura viene sempre fatta per difetto, la portata del galleggiante è di 80 grammi.
Per fare questa operazione, ho realizzato un semplicissimo contenitore, servendomi di un tubo da acqua e un tappo a vite ermetico, il tutto acquistato per pochi euro in un magazzino edile.
Nell'apposita foto vedrete il sistema di scorrimento all'inglese, corredato del suo moschettone da agganciare all'occhiello dell'astina di deriva.
Realizziamo i calamenti per sfruttare al meglio le potenzialità di questo nuovo sistema.
Negli schemi che ho disegnato i sistemi possono essere due, il primo con la piombatura sopra il calamento ed il finale libero, ed il secondo con piombo terminale come per il bolentino e due braccioli.
Useremo il primo per la pesca, diciamo fino a 20/25 max metri di fondo ed il secondo, (alternativa) per profondità più importanti, anche fino ad 80 metri.
Quale forma e taratura impiegare?
Dipende dalle condizioni meteo marine, con mare calmo è preferibile la forma a goccia, cioè con la parte grossa totalmente immersa e la parte più sottile rivolta verso la superficie.
In caso di onda, la forma a goccia, ma rovesciata, cioè con la parte grossa rivolta verso l'alto.
Nell'ultima uscita di pesca, il mio compagno al quale avevo dato un mio galleggiante mi chiese:- Bruno, sul galleggiante c'è scritto 110 ed io ho messo 110 grammi di piombo, ma mi affonda.
Bisogna sempre considerare che il peso della lenza, dell'amo e dell'esca, sono di almeno 10 grammi, inoltre c'è da tenere presente il movimento ondoso.
Ad esempio, se pescate con un granchio, questo sarà di almeno 5 o 6 grammi, il nylon che serve per arrivare sul fondo, sarà quasi altrettanto, con un'onda modesta, bisognerà starare di circa un 20% il peso, per cui usando 110 grammi saranno sufficienti 85 grammi di piombo.
L'attrezzatura necessaria per questa pesca consiste in una canna bolognese solida e leggera, ad azione parabolica, di 5 metri armata di mulinello 5000/6000 caricato con nylon dello 0,35.
Ecco siamo pronti, vediamo cosa fare quando saremo arrivati sul posto di pesca.
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Ultima modifica di Luigi1968 il 10/12/2017, 17:23, modificato 1 volta in totale.
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Bruno21
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Messaggio da Bruno21 » 10/12/2017, 18:24

ULTIMO ATTO.
Ecco, siamo arrivati, abbiamo percorso le quasi 10 miglia, con un mare leggermente mosso da un vento di NE.
La profondità è di circa 35 metri, siamo nel periodo del montone delle orate ed in barca siamo tre pescatori.
Avendo già sperimentato, anche se limitatamente entro 6 mg. il mio sistema di pesca, mi sono premunito nel portare 3 canne adatte con mulinelli caricati ad hoc.
Mentre gli altri si buttano subito in pesca, innescando il granchio, io finisco di preparare la pastura già rimescolata a casa, che ha bisogno solo di essere bagnata al punto giusto e preferisco farlo con l'acqua di mare anziché quella clorata del rubinetto, secondo me non è la stessa cosa.
Stringo qualche palla con la mani bagnate, poi le lascio scivolare verso il fondo.
Viene presa un'orata seguita poco dopo da un'altra più grossa.
Preparo con cura la canna senza farmi prendere dalla fretta, tiro fuori un galleggiante con portata da 90 grammi e preparo un piombo da 70 ed un terminale a due braccioli da 1 metro.
Vedo sott'occhio che i due cretinetti ridacchiano tra loro facendo commenti sulla lunghezza del segnalatore rosso, da parte mia non li caco nemmeno un po'.
Armo la canna con il sistema che avevo indicato come alternativo e misuro il fondo.
Questa è la cosa più complessa alla quale va dedicata molta attenzione, vi spiego come faccio io.
Attacco sul moschettone sotto il terminale un peso di circa 100 grammi in più della portata del galleggiante, metto la canna NON ANCORA ALLUNGATA nel portacanne, poi allento la frizione ( non aprite l'archetto) finchè la lenza non comincia a slittare facilmente.
Prendo in mano il nodo di stopper e faccio scorrere la lenza dentro questo, aiutandomi con entrambe le mani finchè il piombo no ha toccato il fondo.
Ritiro la lenza di 2 o 3 metri e stringo a bestia il nodo di stopper, verifico lasciando il tutto, che il galleggiante affondi dei 2/3 metri tolti.
Sfilo la canna dal portacanne e l'allungo, recupero il piombo grosso e metto al suo posto il piombo di taratura prescelto, innesco e mando tutto in pesca.
Lascio derivare liberamente il galleggiante che si allontana non velocissimo dalla barca, quando arriva a 30 metri di distanza, affonda bruscamente, ferro malamente perché avevo troppo filo in bando e vado a vuoto.
Le risatine aumentano ma intanto ho capito dove va a finire la pastura e dove stazionano i pesci.
Pasturo ancora e mi rimetto in pesca, quando il galleggiante arriva più o meno in quel punto, ecco nuovamente la beccata, questa volta non sbaglio è un'orata sul chilo, lo sento da come strattona, la porto in superficie e la guadino da me, la slamo e la metto nel frigo.
Le risatine cessano.
Ripasturo abbondante, ho fatto sicuramente un po' di confusione laggiù mettendo in allarme i commensali, poi ricalo e faccio una passata a vuoto, pasturo nuovamente e questa volta, zacchete, un'altra orata sul mezzo chilo, mi riposiziono e zacchete un'altra.
A questo punto fioccano le domande e adesso a ridacchiare sono io.
Sono due pescatori esperti, tiro fuori le canne ed i galleggianti, faccio vedere come è fatto il calamento, non occorrono ulteriori spiegazioni.
Uno si converte subito, mentre l'altro continua a bolentino, lo farà nel giro di un'ora quando altre due orate sono andate a far compagnia alle compagne in frigo.
La pesca continua tra fasi alterne di frenesia alimentare e di pause più o meno lunghe.
Un bellissimo test di affidabilità, anche se in precedenza ne avevo avuti altri, un test che mi ha convinto a farne partecipi gli amici del forum.
Per la pastura?
Questo no, non voglio rivelarlo è uno dei miei pochissimi segreti che custodisco gelosamente.
PRIMA SERIA PESCATA COL SISTEMA BRUNO21.JPG
TRE BELLE ORATE.JPG
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Messaggio da boccadilupo » 10/12/2017, 22:22

:clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap :clap GRANDISSIMO BRUNO !!!!!
il bello di un forum è il puro spirito di condivisione.........!!!!

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