Consigli, Informazioni e Opinioni su Barche, Motori etc, etc.Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Questa sezione è dedicata alle richieste di informazioni su barche a motore, gommoni, barche a vela, motori marini, carrelli e tutto quanto inerente il mondo della nautica, per un corretto orientamento all'acquisto.
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Franz-One
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Franz-One » 22/11/2018, 18:20

Mi si presenta l'occasione:
acquistare da un negozio che chiude a prezzi molto buoni un rotolo di cime di vario diametro in nylon e poliestere.

Che differenza c'è tra le due?

Sono adatte per l'ormeggio?


Franz-One

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Mayol1965
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Cime d'ormeggio

Messaggio da Mayol1965 » 22/11/2018, 18:55

Il poliestere e' ottimo, a seconda della tipologia dello stesso, cambia la resistenza alla trazione. Ad esempio il poliestere a tre legnoli ( quello piu' in uso ) ha la stessa resistenza ( a parita' di sezione ) del poliestere Round/Square, mentre per il poliestere standard dovrai aggiungere due mm di sezione.
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Franz-One » 23/11/2018, 11:53

Che è il Round/Square?

Mi hanno detto che deve essere poliestere ad alta tenacità. E' di quello che parli?
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Mayol1965 » 23/11/2018, 12:52

... la Square line una cima poliestere ad alta tenacita', ideale per l'ormeggio se oltre alla robustezza si vuole combinare anche estetica e funzionalità. E' una cima morbida con ottima resistenza all' abrasione ed allo strappo.
Esempio cima square line da 16mm.jpg
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Re: Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da mezzomarinaio » 23/11/2018, 16:27

Sono quelle che uso io... e mi trovo benissimo

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Re: Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da mezzomarinaio » 23/11/2018, 16:29

Se ne avanza un rotolo da 14 mm magari sarei interessato

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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Franz-One » 23/11/2018, 17:45

Tratto dal blog di osculati:

La scelta del materiale

In commercio solitamente i materiali sono i seguenti:
– nylon, ottimo materiale elastico, regge in modo adeguato le trazioni, ma nel tempo tende a irrigidirsi
– poliestere, miglior rapporto qualità prezzo, meno elastico del nylon, la più venduta e utilizzata
– polipropilene, materiale resistente all’incirca come il poliestere, galleggiante, ma più deteriorabile, normalmente utilizzato per i sagolini salvagente, ma anche per cime.
Personalmente per la banchina consiglio la 3 legnoli in poliestere poiché garantisce un ottimo compromesso e giusta elasticità, caratteristica essenziale per ammortizzare le continue sollecitazioni all’ormeggio, special modo in caso di risacca.
Il dimensionamento dipende da vari fattori, tra cui i principali sono la lunghezza della barca e quindi il dislocamento (anche se in realtà è l’opera morta a prestarsi al vento e a opporre resistenza a mo’ di vela) e la grandezza delle gallocce: si perché va bene sovradimensionare per maggior sicurezza, ma se poi non si riesce correttamente a dar volta non abbiamo fatto un buon acquisto.
Nella tabella di seguito vengono riportati diametro della cima consigliata per la lunghezza dell’imbarcazione. Se invece si vuol fare una valutazione estremamente precisa solitamente si calcola il dislocamento dividendolo per 4, ovvero i normali 4 punti di ormeggio, 2 a prora e 2 a poppa. Il valore ottenuto va aumentato di 2,5 volte per un margine di sicurezza che tiene conto delle varie distribuzioni dei carichi non sempre precisamente ripartiti sulle 4 gallocce; a questo punto si verificano i carichi di rottura forniti dal produttore e la scelta è fatta.
Se non vogliamo perderci troppo nei numeri possiamo adottare una semplice regoletta che è quella di aggiungere il numero 4 ai metri della barca. Esempio: barca di 14 metri + 4 = diametro di 18 mm; si può verificare il risultato confrontandolo con lo schema.

Immagine
Ultima modifica di Franz-One il 23/11/2018, 17:47, modificato 2 volte in totale.
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Franz-One » 23/11/2018, 17:47

Il gioco di cime e i tipi da avere a bordo dipende anche questo dalle abitudini specifiche del diportista.
Se si ormeggia con poppa o di prua in banchina, avremo bisogno di almeno 4 cime: a parità di diametro 2 della lunghezza della barca, 2 del doppio. Va tenuto conto che spesso le cime di banchina si riportano a doppino, e ciò non solo per facilitare il disormeggio, ma anche per ripartire e rendere ancor più elastico lo sforzo: il doppino va tenuto in considerazione proprio per la valutazione detta prima sulla scelta del diametro, poiché la galloccia dovrà accogliere sia la volta del dormiente che del corrente; e nel caso anche del traversino e/o dello spring (se non si è dotati di galloccia a mezza barca).
In caso di ormeggio cosiddetto all’inglese (di fianco), vale la stessa regola, con l’aggiunta dei 2 traversini di lunghezza della barca: volendo farsi bastare la dotazione delle 4 cime, la stessa della galloccia di prua (lunga il doppio della barca) assolverà il compito sia di cima principale (assicurata alla bitta/anello a pruavia della barca) che di spring di ritorno.
Non entro nel merito della questione ammortizzatori con molle o gomma, ma li consiglio caldamente.

Per chi passa molto tempo all’ancora invece la questione è un po’ diversa.
Se disposti alla ruota il problema si risolve scaricando la tensione del verricello riportando il tiro della catena sulle gallocce di prua, a mezzo mano d’acciaio (o un nodo di bozza) e due cime. Le cime della lunghezza di circa 3 metri l’una avranno lo stesso diametro di quelle d’ormeggio: consiglio 2 unità separate, senza utilizzare quelle d’ormeggio, il motivo è legato al fatto intanto di maggior praticità (manovrare 3 metri è diverso che 12), poi di non esporre continuamente al sole inutilmente metri inutilizzati, e ultimo la possibilità di frequente immersione in acqua salata, a seconda della scelta del punto di lavoro sulla catena.
Altra situazione è quella delle cime a terra, frequente sulla costa turca ad esempio.
Il diametro può rimanere lo stesso, ma la lunghezza va pensata in base alla distanza dalla battigia, che può variare a seconda del posto e della profondità del fondale, tenuto anche conto di dove andremo ad assicurare la cima (un sasso, un albero più o meno vicino alla costa).
Non esiste quindi una misura standard ma, se pensiamo alla distanza di sicurezza di almeno 10-15 metri, ne consegue una misura intorno ai 20 metri a linea utile; questo significa però che non passeremo a doppino (poco frequente con cime a terra) e daremo volta alla galloccia di poppa e una gassa all’albero della situazione: il tratto finale destinato a terra sarebbe meglio fosse rivestito utilizzando la guaina tipica del tubo di irrigazione, di modo da non rovinare la cima e soprattutto la natura ospitante (c’è chi utilizza uno spezzone di catena ma tale sistema danneggerebbe l’albero: anche per ciò se c’è possibilità di scelta, a priori sempre meglio privilegiare una roccia).
(La buona norma del rivestimento vale anche per la banchina, nel tratto di cima soggetta a sfregamento sulla barca e a terra).
In realtà i 20 metri sono solo quelli utili a barca ferma, ma va considerata tutta la manovra che richiede avvicinamento prudente e persona sul tender o a nuoto addetta a portare le cime a terra; questo si traduce con la necessità di un notevole gioco, che raddoppia se non triplica (a seconda delle circostanze) la lunghezza finale. Io ad esempio ho 60 metri di cima composta da 40 metri in unica lunghezza e 20 metri collegata con gassa alla prima.
Il tipo di cima consigliata è senz’altro del tipo galleggiante in polipropilene; si trova anche in polietilene (Spectra-Dyneema), ma senz’altro più costoso.
La cima galleggiante serve ad agevolare chi deve portarla a terra, e impedisce che in manovra, a volte concitata, non vada ad infilarsi nell’elica.
Anche in tal caso utilizzare le cime abitualmente per la banchina non è cosa saggia, poiché nell’ormeggio cime a terraspesso la fase di calma di vento fa si che possano immergersi completamente in acqua, special modo quella sottovento tendenzialmente scarica di tensione, riducendo la vita della cima stessa.
tratto dal blog di osculati.com
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Grado12 » 23/11/2018, 18:17

Fibra polietilenica HT (meglio nota come DYNEEMA, che è un marchio registrato) tutta la vita :wink !

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Messaggio da Mayol1965 » 23/11/2018, 18:26

Grado12 ha scritto:
23/11/2018, 18:17
Fibra polietilenica HT (meglio nota come DYNEEMA, che è un marchio registrato) tutta la vita
Approvo :ok ... ma quanto costa a parita' di sezione / metraggio :whis ?
Marco

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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Grado12 » 23/11/2018, 18:30

Irrilevante, a mio modo di vedere, rispetto al valore di una barca :wink
0001.jpg
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Franz-One » 26/11/2018, 12:05

Mi avevano detto che la DYNEEMA non viene usata per le cime di ormeggio fisse.

E' solo per ragioni di costo?

A parità di carico di rottura basterebbe un diametro inferiore se ho capito bene?

Come lo calcolo?
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Cime d'ormeggio: differenza tra nylon e poliestere

Messaggio da Franz-One » 26/11/2018, 12:32

Ho trovato questo specchietto della ditta Armare per configurare le cime:
Mooring Line Armare_ cime.jpg
Dettagli di costruzione:
- Storm Line Plus: Anima in Dyneema® a torsione bilanciata, calza in Poliestere
- Secur LIne: Treccia a 8 lignoli a torsioni equilibrate in 100% Dyneema® SK78 e PU Coating
- Square Line PP: Treccia a 8 lignoli in Polipropilene H.T. stabilizzato U.V.
- Storm Line: Anima trecciata a torsioni equilibrate, in Poliestere H.T. Copertura in Poliestere H.T
- Round Line: Treccia a 12 lignoli in Poliestere
- Square Line:. Treccia a 8 lignoli in Poliestere (ottolina)
- Sea King: Cima ritorta a 3 lignoli in Poliestere 100%, lavorazione a gherlino.

I costi delle prime sono realmente altissimi però....
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Messaggio da Franz-One » 26/11/2018, 12:34

La Sea King però mi risulta sia in Poliestere HT anche se non indicato nei dettagli di costruzione e mi pare un buon compromesso costo/prestazioni, guardando anche al carico di rottura.
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Messaggio da Mayol1965 » 26/11/2018, 12:43

Franz-One ha scritto:
26/11/2018, 12:32
I costi delle prime sono realmente altissimi però....
... appunto ... ! Ecco perche' secondo me ha senso trovare un buon compromesso ...
Tanto sta' sicuro che se la barca dovesse trovarsi in condi-meteo pari alla mareggiata di Rapallo, non c'e' Dyneema® che terrebbe :sad ... Noi le utilizziamo a bordo e si strappano come si strappano anche altre cime di ormeggio .. :roll
Marco

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Messaggio da Franz-One » 26/11/2018, 18:58

Però capisco anche Gravo Dodici .... sulla sua ha montato il meglio che c'era sul mercato in tutti i sensi e se uno non vuole fare compromessi sicuramente le Dyneema sono ottime cime, le migliori.

Sulle dimensioni della mia avrebbero un costo eccessivo però.... oltre 3.000 €.
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Messaggio da Mayol1965 » 26/11/2018, 21:51

Franz-One ha scritto:
26/11/2018, 18:58
Però capisco anche Gravo Dodici .... sulla sua ha montato il meglio che c'era sul mercato in tutti i sensi e se uno non vuole fare compromessi sicuramente le Dyneema sono ottime cime, le migliori.
Ribadisco: le Dyneema sono sicuramente le migliori cime in commercio, per cui si sa, se si vuole il massimo, bisogna pagarne il prezzo ...
Grado Dodici ha il top del mercato su tutti i fronti :pray e quel tipo di cime per quella barca sono piu' che giustificate. Sulla mia barca pero' non credo che lo siano per cui ho optato per qualcosa che sia un valido compromesso :boh
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Messaggio da Franz-One » 27/11/2018, 11:38

Pure io ho adottato un compromesso ed ordinato le Sea King che sono sicuramente più pesanti e meno maneggevoli, ma sono di diametro di poco inferiore a quelle attuali (sovradimensionate).

Tanto lo so che per stare tranquillo tra un tot di anni le sostituirò comunque di nuovo e credo che dopo una decina d'anni lo farei anche con le Dyneema anche se dicono che abbiano una resistenza agli agenti atmosferici (e quindi all'invecchiamento) superiore alle Poliestere HT.

Ho comunque gli ammortizzatori di ormeggio ad elastomeri Douglas Marina tipo Master Mooring che costavano un capitale per le cime di poppa da dove ho i venti predominanti.
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Messaggio da Grado12 » 27/11/2018, 13:56

Purtroppo le Storm Line Plus, quelle in Dyneema, partono da sezione 20 mm in su, troppo per me, quindi presi le Storm Line (in poliestere HT), che in Armare (è a due passi dalla darsena di ricovero invernale di G12, vennero a vedere barca e bitte prima di consigliarmi il tipo di cima) mi assicurarono avere e mantenere nel tempo prestazioni eccellenti. Peraltro mi dissero anche che il punto debole delle cime è l'impiombatura, che deve essere fatta a regola d'arte da professionisti e controllata ogni tre/quattro anni per accertarne la tenuta al carico (quest'anno lo farò).


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Messaggio da Ninosan » 28/11/2018, 9:33

Grado12 ha scritto:
27/11/2018, 13:56
Purtroppo le Storm Line Plus, quelle in Dyneema, partono da sezione 20 mm in su, troppo per me, quindi presi le Storm Line (in poliestere HT), che in Armare (è a due passi dalla darsena di ricovero invernale di G12, vennero a vedere barca e bitte prima di consigliarmi il tipo di cima) mi assicurarono avere e mantenere nel tempo prestazioni eccellenti. Peraltro mi dissero anche che il punto debole delle cime è l'impiombatura, che deve essere fatta a regola d'arte da professionisti e controllata ogni tre/quattro anni per accertarne la tenuta al carico (quest'anno lo farò).
[
Anche io ho preso le Strom line che tengo in barca per gli ormeggi fuori "casa" (in marina sono delle normali a tre lignoli fisse). Sono cime spettacolari, morbide e flessibili. Purtroppo pero' ho preso quelle da 20mm che risultano un po' eccessive per le mie bitte.

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